Un abbraccio di parole
Si apre una nuova giornata di sole; una come tante per qualcuno, una come poche per altri. 
Un sole lieve e piacevole dal quale cerchiamo di raccogliere più forza possibile.
Attraverso i raggi caldi è come se il cielo, oggi, ci stesse coccolando.
Io e mio marito ci ritroviamo a camminare mano nella mano, come se l’uno dovesse sorreggere l’altro.
Perché ora, ora che tutto è cambiato, o meglio, ora che nulla è cambiato perché il nostro cambiamento, il nostro futuro sognato, il nostro nuovo “NOI” è volato in cielo; ora che il presente è completamente differente da quello che avevamo costruito nelle nostre parole e nei nostri progetti; ora che il “tutto come prima” fa male come un macigno che schiaccia il petto senza permettere un vero respiro profondo; è ora che restano le nostre mani, unite tanto da sorreggere quel che è rimasto in piedi e da mantenere saldo quel che il passaggio di nostra figlia ha lasciato: un amore immenso che nessuno può cancellare e quel nuovo “NOI” a cui restiamo aggrappati con ogni parte del nostro essere.Spesso passiamo ore senza parlare.

Non è da noi. Non era da noi. 

Ma i nostri silenzi oggi raccontano un mondo.

Alla vista di una carrozzina o di un pancione le nostre mani si serrano tra loro, come a dire “la nostra bimba è dentro di noi, gli altri non possono vederla ma c’è, è qui con noi e resterà per sempre nel nostro cuore”.

Ma fa male.

Dopo qualche passo il nostro sguardo cade su un tendone apparentemente improvvisato con una serie di libri in vendita. Io e mio marito amiamo questi spazi di lettura: piccoli squarci di mille mondi diversi. Puoi trovare fantasia, amore, realtà…nei libri puoi trovare quello che cerchi, ma sopratutto puoi cercare quello che sogni.

Io cerco consolazione. Cerco risposte. Cerco aiuto. Cerco fuga.

Entriamo lentamente quasi a non voler violare un posto segreto, ci facciamo spazio tra pile di volumi sentendoci come se in qualche modo qui fossimo protetti, così lasciamo che le nostre mani si sciolgano per qualche breve istante, per poter accarezzare queste copertine più o meno colorate mentre gli occhi frugano in cerca di qualcosa che possa distoglierci da questa realtà che ora fa così male.

Io scorro decine di titoli che dicono tutto e niente… poi eccolo.

Una copertina piuttosto scura ed un titolo che si imprime nella mia mente: “Sia fatta la tua volontà”.

Sfoglio senza leggere come se le parole potessero rapirmi senza che io catturi loro. Richiudo il libro e lo rimetto al suo posto. Faccio qualche altro passo, sposto lo sguardo più volte ma le mie mani e i miei occhi tornano sempre lì.

Afferro il libro, ne leggo la prefazione: una storia piuttosto forte che probabilmente non mi regalerà la fuga che cercavo, ma in qualche modo quel libro è già mio.

Rientrata a casa, dopo qualche giorno di esitazione, decido di affrontarlo.

A volte, quando si è pieni di dubbi e di domande, può capitare che ci si arrenda dietro a quella “stanchezza di cercare”, quando in realtà a fermarci è la “paura di trovare”.
Trovare una risposta che non ci consoli, trovare una parola sbagliata, trovare una spiegazione che non corrisponda al nostro desiderio o a ciò che la nostra mente ha creato per avere ristoro.

A volte. Non oggi.

Inizio a leggere una prima parte: il libro appare molto semplice, leggero, forse troppo. Trovo difficoltà nel proseguire, non essendo ciò che mi aspettavo.

Mi costringo a procedere fin quando la storia cambia drasticamente…
Il protagonista si fa spazio tra le pagine con un esplosione di nuovi pensieri, parole, sentimenti…

E qualcosa si sblocca.

É come se nel mio petto ci fosse un meccanismo inceppato, ingranaggi senza olio, intoppati, fermi. Un piccolo filo blocca una rotella. O forse a fermarla è una trave.

Leggo le parole di Lazzaro (protagonista del libro), i suoi dubbi, i suoi pensieri ed è come se qualcosa tirasse via delicatamente l’intoppo che teneva tutto fermo.

 
C’è uno scatto, il meccanismo riparte e le parole del protagonista mi portano a rielaborare vecchie sensazioni innescando in me nuovi pensieri, svelando paure che tentavo di tenere nascoste e ridando luce a qualcosa che, senza saperlo, mi sforzavo di tenere nel buio.
“Sia fatta la tua volontà” non è un libro magico, né uno scrigno di rivelazioni fantastiche, ma capita a volte che una parola detta bene, uno sguardo o un abbraccio possano far ripartire quello che abbiamo dentro.
Ho trovato in queste pagine spunti di riflessione sulla vita, sul mio credo, sulla forza, sull’amore. Le frasi scritte da Stefano Baldi (autore) hanno permesso al mio cuore di aprirsi per elaborare e realizzare sensazioni, aiutandomi a riprendere un cammino nel quale mi ero “inceppata”.
 
E allora oggi è grazie: grazie a Stefano Baldi per il bene che ha messo in questo libro, grazie per aver deciso di dedicare un tempo infinitamente prezioso in queste pagine, grazie per aver lasciato parte di sé in questo romanzo che sembra racchiudere tanto di vita vera.
Grazie per quest’abbraccio.
 
A te che ora sei lassù con i nostri angeli, oggi è grazie.
 

 

 
Titolo: SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ
Autore: STEFANO BALDI
 
Luca Lazzarini detto Lazzaro ha ventisei anni, una Uno a metano, un fratello scemo e un sacco di paure. È un uomo in fuga dal mondo, terrorizzato dai weekend incombenti che richiedono prestazioni sociali di cui non si sente capace. Ama la sua vita incolore nel paesino sprofondato nella bassa padana, i soliti quattro amici sfigati e i vecchietti arteriosclerotici del circolo Arci. Quando Lazzaro viene a sapere di essere gravemente malato accade un vero miracolo: il tempo acquista un’altra qualità, arrivano la consapevolezza, il coraggio, persino la fede. È l’incontro con Anna, prostituta dal viso bellissimo e dalla vita atroce, che riesce a fargli superare definitivamente la paura di vivere, e di morire.